Ideogramma col significato di "fortuna", si legge Un. |
PREMESSA
Leggetela o ne potrebbe andare del vostro Giapponese.
Queste lezioni sono estremamente semplicistiche, per trovare lezioni più dettagliate dovrete aspettare che pubblichi il mio sito web, il LUCY NO PARADISE.
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Quando i caratteri giapponesi vengono traslitterati, si parla di Rōmaji (ローマジ = caratteri romani), e non Romanji come spesso si legge... ;)
Ci sono varie e precise regole per la lettura del Rōmaji. Esistono due sistemi per leggerlo: il sistema Hepburn, il più utilizzato (e che uso anche io), e il sistema Kunrei, che si differenzia dal primo solo per qualche suono e regola di scrittura di alcune sillabe.
Ci sono varie e precise regole per la lettura del Rōmaji. Esistono due sistemi per leggerlo: il sistema Hepburn, il più utilizzato (e che uso anche io), e il sistema Kunrei, che si differenzia dal primo solo per qualche suono e regola di scrittura di alcune sillabe.
Ecco ora un esempio di traslitterazione dall'alfabeto Giapponese al Rōmaji (in questo caso, con l’utilizzo del sistema Hepburn):
Es. 私 は イタリア人 です. お電気 です か.
Watashi wa itariajin desu. Sono italiana/o.* Ogenki desu ka? Come stai?
Di seguito si trovano tutte le regole principali per la lettura. Come pronuncia, l’Italiano è la lingua europea che più si avvicina al Giapponese.
Rispetto alle singole lettere
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Rispetto alle sillabe
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F = E’ a metà tra una F e una H. Non è marcata come in italiano.
G = E’ sempre dura, come in “ghiro”.
H = Si pronuncia aspirata, ma non è troppo marcata.
J = E’ una G dolce, come nella parola “giovane”.
K = Si legge come una C dura, come nella parola “casa”.
R = Si legge a metà tra una R, una L e una D. E' molto più "dolce" di quella italiana.
U = Si legge quasi "iu".
W = Si legge come in Inglese (vale a dire come una U) come nella parola "what".
Z = Si legge come una Z dolce, come nella parola “zenzero”.
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Ou = Si legge come una “o” lunga.
Sh = Si legge come la “sc” della parola “sci”.
Ts = E’ come la Z di “palazzo”.
Ch = Si legge come una C dolce, come in “ciao”.
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Vedremo nella prossima lezione cosa sono Hiragana-Katakana-Kanji.
Altre regole di pronuncia
Quando la Y segue la I, esse devono essere pronunciate distintamente.
es. 俳優
HAIYUU (attore)
[hai-iuu]
La U, se preceduta dalla S (o Ts), non si sente.
es. 助け!
TASUKE! (Aiuto!)
[tas'chè!]
Se ci sono doppie vocali (aa – ee – ii etc.) bisogna pronunciarle distintamente, come nella parola italiana "idee".
es. おばあさん
OBAASAN (nonna)
[oba-asan]
La I, se preceduta da E, non viene pronunciata in modo marcato, anzi è praticamente una “E” lunga.
es. 先生
SENSEI (maestro, insegnante)
[sensee]
La doppia I, nella maggior parte dei casi, si legge distintamente.
es. かわいい
KAWAII (carino)
[kawai-i]
Regole di scrittura
Per raddoppiare le consonanti si utilizza una piccola TSU っ/ッ.
Es. パンチーストッキング がっこう (in Kanji 学校)
PANTII SUTOKKINGU GAKKOU
(collant) (scuola)
L’unica consonante che non si raddoppia con la piccola TSU っ/ッ né in Hiragana né in Katakana è la N ん/ン, che è anche l’unica consonante che può comparire sia da sola che insieme a vocali.
Es. こ-ん-に-ち-は
KO-N-NI-CHI-WA
(ciao/buongiorno)
In Hiragana, per raddoppiare le vocali, non si usa la piccola TSU っ/ッ, ma si scrive la vocale da raddoppiare due volte. Ovvero:
Es. お-か-あ-さ-ん
O-KA-A-SA-N
(Madre)
In Hiragana, per la doppia O, si usa, in alcune parole, scriverla due volte:
Es. お-お-き-い
O-O-KI-I
(grande)
In altri vocaboli, invece, si utilizza aggiungere la U dopo la O:
Es. と-う-きょ-う
TO-U-KYO-U
(Tokyo)
In Katakana, per allungare le vocali si utilizza un trattino lungo ー:
Es. ア-イ-ス-ク-リー-ム
A-I-SU-KU-RII-MU
(Gelato)
Per ripetere un ideogramma (Kanji), si usa il segno 々
人々 HITOBITO (gente)
色々 IROIRO (più, vari, diversi)
In Giapponese non esistono la virgola ( , ) né il punto ( . ) o almeno non come li scriviamo noi.
La ‘virgola si chiama 、TEN e il punto si chiama 。MARU.
Nel Giapponese tradizionale alcuni segni come ! ? ; : " non esistono, ma negli ultimi tempi sono sempre più usati nella lingua scritta (soprattutto in Internet), anche se non sono del tutto corretti !?,.;:「 」
In Giapponese non esiste il plurale, ma per alcune parole in cui è necessario specificarlo o in casi in cui si vuole evidenziarlo si possono aggiungere i suffissi たちTACHI, がたGATA, e らRA.
Es. あなたたち ANATATACHI (voi)
*in Giapponese non esiste differenza tra maschile/femminile e singolare/plurale per aggettivi, sostantivi e verbi.
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